La sera dopo il funerale, nella cucina della casa della zia Paolina, insieme con Delia, noi fratelli ascoltavamo le parole di Paolo, registrate due anni prima, quando il sindaco di Fano gli aveva consegnato il premio “La Fortuna d’oro”, riconoscimento attribuito a cittadini fanesi che si sono distinti per meriti particolari. Nel ringraziamento, parlò della sua vita in Brasile, indicando i punti salienti della missione svolta. Queste parole, nella loro semplicità, suonarono ai nostri orecchi come l’immagine perfetta di nostro fratello, identificato con la sua fede e con il suo sacerdozio.
Negli anni esaltanti ma, per tanti aspetti, confusi del periodo che seguì il Concilio Vaticano II, era stato facile perdere l’orientamento e dedicarsi ad attività estranee alla missione della Chiesa. Il lungo tempo della dittatura militare in Brasile, con le ingiustizie e le crudeltà che venivano commesse, poteva essere una motivazione forte e nobile per abbandonare la via del Vangelo e seguire il cammino della ribellione violenta o della contestazione di partito. Pur vivendo in mezzo a tanti cambiamenti, con ideologie e mode comparse e scomparse dalla scena, Paolo ha continuato a identificarsi con la Parola di Dio, che ha annunciato e vissuto, servendola senza servirsene mai.
Con mio fratello Don Paolo, di due anni mio maggiore, ho condiviso le scelte e gli ideali, sia pure in campi di servizio della Chiesa diversi, ma non lontani. Offro qui alcuni ricordi di lui, anche se velati dal suo caratteristico riserbo. Pur essendo cordiale con tutti, pronto al sorriso e aperto alla confidenza, manteneva la sua vita interiore protetta da una discrezione gelosa. Non ci voleva però molto a capire che la sua forza interiore, la sua coerente adesione al Vangelo, nasceva da una spiritualità profonda, fatta di convinzioni forti, acquisite negli anni di formazione e sempre mantenute pur nelle mutate condizioni di vita e di missione.
In questi mesi, ascoltando le parole di Papa Francesco, mi sono scoperto a sentire in esse, come in un eco lontano, alcune idee che erano care a Paolo: “Stare nelle periferie del mondo”; “I poveri sono la carne di Cristo”; “La misericordia diventa il segno dei tempi”. La forza del Vangelo continua a suscitare testimoni e profeti.
+ Mons. Giovanni Tonucci
Delegato Pontificio
e Arcivescovo di Loreto