15 ottobre 1966
Don Paolo scrive
Carissimo Don Stefano,
Mi pare che sia un po’ di tempo che non Le scrivo, ma deve proprio scusarmi, questi sono giorni particolarmente intensi (ma quando non sono intensi?); domani l’altro comincerà la visita pastorale; nel mese di ottobre avremo almeno una decina di prime comunioni nelle varie scuole della parrocchia e bisognerebbe andare a dire qualche parola ai bambini in questione.
Per fortuna, dal 26 settembre al 6 ottobre, avremo un corso ad Itaparica[1], corso di aggiornamento pastorale, e qui spero di riposarmi un poco, perché mi pare che gliel’ho detto altre volte, qui ci si stanca per niente: il clima, il mangiare, e anche il lavoro che si fa (sempre in giro su e giù per queste strade polverose a volte, a volte piene di fango, e che più che strade si dovrebbero chiamare pareti, tanto sono scoscese), fanno ridurre le forze. Ma niente di grave. Di morale sono abbastanza in alto; proprio lunedì scorso ho fatto un altro ritiro spirituale: qui sto comprendendo sempre più il valore della preghiera, del non far niente davanti al Signore.
Ho saputo dai miei e dall’interessato che Mons. Micci è diventato Amministratore Apostolico di Fano[2]. Molto bene! La prego di tenermi informato sugli sviluppi della situazione, perché, in fondo, Fano rimane la mia diocesi, anche se più vado avanti, più mi pare che dopo 5 anni non avrò il coraggio di non ritornare in mezzo alla mia gente, perché ormai sento sempre più che questa è la mia gente, la “mia famiglia”, una famiglia con tanti difetti, ma tanto bisognosa della presenza di un prete.
Mi pare che in una delle ultime lettere ho parlato del terreno delle suore. Dopo tante speranze, promesse, sembra che non ci sia più nessuna speranza. Adesso proprio non sappiamo che fare. Ci sarebbe un altro terreno di m 10×60 che andrebbe bene, ma vogliono 2 milioni di cruzeiros: in Italia sarebbero 500.000 lire e non sarebbe un granché; ma qui è un’enormità. E probabilmente dovrò perdere l’aiuto prezioso che potevano dare qui in parrocchia un gruppo di suore. Pazienza, quando si è poveri non si può fare quello che si vorrebbe. Intanto questa povera gente rimarrà senza l’assistenza, senza aiuto…. ma è meglio non pensarci.
Adesso smetto. Continui a pregare per questo povero prete. Salutoni a Don Giuliano, a don Guerrino[3], e a tutti.
Don Paolo
[1] Itaparica è una località allora alla periferia di Salvador, vicina alla costa atlantica. La diocesi vi possiede una struttura, utilizzata frequentemente per corsi di aggiornamento pastorale e incontri per il clero e per i laici.
[2] Monsignor Costanzo Micci, fino ad allora Vescovo di Larino, fu nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Fano il 15 agosto 1966. Mons. Vincenzo del Signore mantenne il titolo di Vescovo di Fano fino alla morte.
[3] Don Giuliano Marinelli era allora viceparroco della parrocchia del Duomo. Don Guerrino Simoncelli era lo storico e onnipresente responsabile della sagrestia della Cattedrale.