Gentile direttore, sono un sacerdote, da 28 anni missionario in Brasile, attualmente in Italia per un tumore, in procinto di tornare in quella che è la mia terra. Nella mia parrocchia, a Camaçari (Bahia) più di 50 bambini sono aiutati dal servizio di adozione a distanza «Agata Smeralda». servizio del Movimento per la Vita Fiorentino che ben conosco e stimo.
Ho letto su «TOSCANAoggi» la lettera di don Roberto Tempestini sulle adozioni a distanza che sottoscrivo in pieno, anche perchè ho avuto modo di esprimere le stesse idee in vari articoli, uno dei quali pubblicato su questo giornale alcuni mesi fa.
Adottare un bambino significa, prima di tutto, un impegno per cambiare la propria vita.
All’inizio potrà esserci la volontà di una persona. spinta dal desiderio di fare qualcosa, ma pian piano si formerà un cammino educati voche non si ridurrà al versamento delle 60 mila lire. Un cammino che porterà una comunità italiana ad aiutare una comunità del terzo mondo.
Un cammino di impegno nella comunità, nella società per cambiare il rapporto tra i popoli. È evidente che le cause della miseria dei popoli del terzo mondo sono da ricercarsi nella politica dei paesi del mondo cristiano e occidentale. Però un aiuto concreto e puntuale, utilizzando schede e fotografie, può esprimere un autentico gesto di amore, che porta a costruire la vera liberazione.
E bello notare che nelle comunità cristiane si moltiplicano le iniziative di aiuto e servizio, che si affiancano a quelle promosse degli Uffici Missionari.
L’importante è incoraggiare questa diversità, coltivare sempre lo spirito critico, perchè il nostro impegno di aiuto possa dare ai popoli del terzo mondo la forza di liberarsi dalle ipoteche di un sistema che ha solo saputo produrre la morte.
don Paolo Maria Tonucci
Camaçari Bahia (Brasil)