Don Paolo.
IN FAMIGLIA 1968
15 febbraio 1968
Don Paolo ci scrive ancora
In una lettera del 27 dicembre:
Carissimo Don Stefano,
ho ricevuto l’ultimo numero di “In famiglia”. Come al solito l’ho letto tutto di un fiato, compresa la mia lettera, nella speranza che lei e Giovanni l’aveste corretta un po’. Ma ho visto che l’avete lasciata com’era… pazienza! Ormai ho le spalle abbastanza robuste.
Una cosa che vorrei che Lei trasmettesse di nuovo è il mio ringraziamento agli amici.
In Italia non si può immaginare quanto piacere faccia il sentirsi appoggiato, sapere che ci sono laggiù, persone che ti ricordano, che si sacrificano per te. Grazie, Don Stefano, per tutto quello che Lei sta facendo. Anche se Lei non potesse venire quaggiù, penso che stia già facendo molto per la causa dell’America Latina.
Come va a Fano? Quaggiù la vita di sempre! Abbiamo realizzato a Fazenda Grande un corso di una settimana per catechisti e catechiste (di notte), ed è andato molto bene. Abbiamo avuto una partecipazione di 40 persone!
La notte di Natale ha piovuto sempre, e così pochissima gente ha partecipato alle quattro Messe di notte (non posso chiamarle tutte messe di mezzanotte!) che ho celebrato, solo una decina di comunioni… in compenso mi sono bagnato e infangato di tutto punto, ma anche questi sono inconvenienti del Brasile, o meglio di Salvador!
I lavori delle costruzioni stanno continuando abbastanza bene. Gli uomini sono veramente formidabili: hanno lavorato anche la vigilia di Natale.
Il 13 gennaio, ancora:
Vorrei trasmettere per mezzo di Lei il mio ringraziamento a quelli che con il loro sacrificio ci stanno aiutando. Penso che tra non molto Le invierò una lettera per il giornalino della parrocchia per ringraziare e per fare il punto sui lavori in corso. Però vorrei insistere, non so ancora come farò, su questo punto: su quello che noi riceviamo aiutando i nostri fratelli brasiliani…
Quaggiù, tutto normale. Dietro la chiesa di Fazenda Grande. Abbiamo cominciato i muri, che già sono alti mezzo metro, domani speriamo di cominciare le fondamenta della chiesa, che ancora non ha un progetto. Spero di farlo con i miei parrocchiani. L’altra futura chiesa di Fonte do Capim[1] è in cantiere, ma i lavori vanno molto più a rilento, perché non ho molti uomini di buona volontà…. Il terreno delle suore ancora non sono riuscito a comprarlo, perché ancora le pratiche in prefettura non sono a posto.
Come già le ho scritto varie volte, in febbraio farò un campeggio con le ragazzine e un altro con i ragazzini. Speriamo che vada tutto per il meglio. Sarà per ora un tentativo.
Don Nesi[2], l’amico di Don Renzo che è venuto quaggiù, sta filmando aspetti della vita baiana. Domani, domenica, verrà a filmare i lavori di Fazenda Grande. Lui passerà poi a Fano prima di Pasqua. Gli dirò che porti il film in modo che lei, i miei, gli amici, possiate vedere quello che stiamo facendo.
Rimaniamo sempre uniti nella preghiera. Non dimentichi anche di far pregare per il sottoscritto.
Don Paolo
[1] Fonte de Capim è un altro quartiere della parrocchia, anch’esso affidato alle cure di Don Paolo.
[2] Don Alfredo Nesi, sacerdote fiorentino, appartenente all’Opera Madonnina del Grappa, lavorava allora a Livorno, nel quartiere popolare di Corea. Era compagno di studi di Don Renzo Rossi e anche di Don Lorenzo Milani. Ha aiutato molto la missione a Salvador, pubblicando le “Lettere dal Brasile”. Nell’ultima fase della sua vita è andato anche lui in Brasile, svolgendo il suo servizio missionario in diocesi di Fortaleza. È morto il 14 febbraio 2003.